Chi Siamo

La Parrocchia Corpus Domini

Una popolosa comunità in cammino

Il territorio. La parrocchia del Corpus Domini comprende un vasto territorio di Carpi Sud, Sud Ovest. E’ composta da tre aree abbastanza definite: la prima parte è stata costruita dagli anni 50 agli anni 70 in stretto collegamento abitativo con il centro storico della citta, una parte nuova è stata edificata successivamente verso il territorio di Santa Croce (ancora in fase di sviluppo) ed infine una parte di terreno agricolo oltre la tangenziale Losi ed ancora oltre il tracciato dell’autostrada. Per essere completi nel descrivere occorre almeno accennare che fra la tangenziale Losi e l’autostrada del Brennero c’è una ricca gamma di laboratori, piccole industrie, ecc.

Gli abitanti. Si parla di 10.000 persone, immigrati compresi (forse un migliaio) con circa 3.000 nuclei famigliari. I numeri possono essere solo approssimativi per la grande mobilità degli abitanti che si inseriscono qui come primo punto di appoggio se trovano lavoro e si allontanano in fretta quando riescono a trovare una sistemazione abitativa più adatta alle proprie esigenze. Importante dal punto di vista numerico sono gli italiani provenienti dal sud che negli anni 50 – 60 hanno trovato qui occupazione immediata nel momento del migliore sviluppo della maglieria e delle confezioni in genere.

Punti di riferimento e spazi importanti. Oltre al centro parrocchiale di cui si parla più sotto, il territorio è dotato di una popolosa scuola media (Media Fassi) e di 5 centri scolastici per le materne ed elementari. Sono spazi importanti anche alcuni parchi ampi e molto frequentati, il circolo sociale “Gorizia” con il gruppo di volontariato “Il Faro” che merita una particolare attenzione di cui si riferisce più avanti, tre supermercati. Tutto il territorio, pur frazionato da due strade a scorrimento veloce, è attraversato da una viabilità ampia ed ordinata, anche se concepita con strade chiuse che rendono faticoso l’accesso a chi non è residente.

La storia della parrocchia

La fondazione ecclesiastica e civile. La parrocchia del Corpus Domini è stata eretta canonicamente dal vescovo Artemio Prati il 17 giugno 1965. Vi fu nominato primo parroco, il sacerdote carpigiano don Renzo Catellani (1 luglio 1965). Il territorio era ancora in gran parte agricolo, la parrocchia non era ancora dotata di strutture e quindi non vi fu un alcun servizio religioso, anche quando venne nominato secondo parroco don Carlo Bulgarelli in data 1 dicembre 1968. Intanto era avvenuto anche il riconoscimento civile in data 26 febbraio 1968.

28 Maggio 1978 - Posa della prima pietra


Don Roberto Bianchini parroco dal 1 marzo 1974 al 1 settembre 1985. La costruzione della casa canonica e di una prima parte dell’oratorio è strettamente collegata alla nomina di don Roberto Bianchini che profuse energie ed iniziative a non finire per potere dotare la nascente comunità di un minimo di strutture. Attorno a questo sacerdote ed alle sue iniziative si può dire che nasceva la parrocchia in quanto tale: una comunità di credenti che pregava insieme, intesseva relazioni, collaborava insieme. A partire dalla fine del 1978 don Roberto inizio anche la costruzione della chiesa che fu dedicata al Corpus Domini dal vescovo Artemio Prati il 12 giugno 1980.

Giugno 1980 - Consacrazione dell'Altare


3 Giugno 1980 - Benedizione formelle Via Crucis


Don Carlo Bulgarelli parroco dal 1 settembre 1985. Sacerdote mite, intelligente, grande educatore, don Carlo aveva abbondonato il suo amatissimo compito di insegnante di scuola elementare per entrare in seminario e raggiungere la desideratissima meta del sacerdozio (29 giugno 1967). Una volta entrato in parrocchia (1 settembre 1985) e sollevato dalla fatica di dover costruire, don Carlo si dedicò con slancio alla formazione dei ragazzi e giovani nei quali ha lasciato un’impronta incancellabile, ed alla nascita e crescita delle associazioni (Scout e ACR), ma fu stroncato da un infarto il 5 luglio del 1994.

La nomina del parroco attuale Don Carlo Malavasi porta la data del 14 settembre 1994 con l’ingresso in data 23 settembre dello stesso anno. Potè così essere concluso l’ampliamento delle opere parrocchiali con un nuovo salone per le assemblee e le sedi per il gruppo Agesci.

Altare Maggiore


Tabernacolo


Altare di Maria


Una parrocchia che non chiede ma da, non chiama ma va.

Con queste due frasi si può sintetizzare lo stile di vita di questa comunità che prova a non mettere al centro se stessa, le sue celebrazioni, le sue iniziative, ma si impegna a sciamare continuamente dove la gente abita, vive e soffre. Tutte le iniziative portano questa impronta che conviene spiegare almeno un poco:

  • Una parrocchia che non chiede ma da: non chiede attenzione, ascolto, posti privilegiati; ma al contrario offre presenza, attenzione, ascolto; offre condivisione. Se si potesse sintetizzare con semplicità: non chiede di essere amata ma ama per prima. Una parrocchia, si ripete, al servizio degli altri.
  • Una parrocchia che non chiama ma va: non chiama attorno a sé, non pretende che siano le persone a muoversi verso di lei, ma per prima va a trovare le persone dove vivono, cerca di stare vicino, portare sostegno, conforto. Ed anche il dono della propria gioiosa fede nell’amore di Dio.

Scelte operative. Per vivere questi impegni ecco nel concreto almeno tre scelte operative:

  • La Caritas parrocchiale non attende che siano le persone in necessità a farsi avanti, a venire a ritirare l’aiuto previsto ma manda i suoi volontari “ad amare per primi”, ad andare a casa delle famiglie e a portare vicinanza, amicizia e quel poco aiuto che si può. Si impegnano a questo scopo oltre 60 volontari, alcuni di questi non strettamente legati ad un cammino di fede. Come segno di affetto e stima per questo gruppo di volontari è stata coniata una espressione adatta a questi tempi: “sono credenti asintomatici”, cioè non sanno o non pensano di vivere intensamente il Vangelo. Certo lo sa il Signore che ha detto “avevo fame… e l’hai fatto a me”.
  • Camminare Insieme. Per stare vicini a tutti, per quanto possibile, la parrocchia pubblica un foglietto di notizie sulla vita del quartiere; notizie unite ad un commento del vangelo domenicale e ad una testimonianza. Il piccolo foglio ciclostilato viene recato settimanalmente da una cinquantina di volontari a circa 2400 famiglie, come gesto di vicinanza, di amicizia. E’ una parrocchia che va a dare, ad amare, a servire, a non lasciare soli.
  • Un rapporto speciale con il circolo sociale Gorizia e al gruppo di volontariato Il Faro. La parrocchia ha dato particolare importanza al lavoro sociale svolto dal circolo sociale Gorizia; questa attenzione ha fatto cadere un distanziamento ormai diventato troppo stantio, ha fatto cadere inutili pregiudizi ed è nata una preziosa collaborazione con iniziative comuni, a servizio di una popolazione che ha saputo cogliere immediatamente, rallegrandosene, questo spirito nuovo. Insieme, parrocchia e circolo Gorizia hanno dato vita ad un gruppo di volontariato “Il Faro” che assicura trasporti gratuiti ed immediati a persone bisognose di recarsi ad appuntamenti medici, fare la spesa, ed altre incombenze.

Sono solo timidi tentativi, ma vissuti con perseveranza. Alla grazia di Dio va il merito dei frutti che fioriscono attorno a noi.

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